
Indubbiamente
molte cose accomunano i due padri del romanzo poliziesco francese
(sebbene Simenon sia di nascita belga) ma altrettante li distinguono.
"Il boulevard delle ossa" di Léo Malet è l'esempio di questa somigliante diversità.
Protagonista
della storia, come di altri romanzi di Malet, è l'investigatore privato
Nestor Burma, titolare dell'agenzia Fiat Lux di Parigi.
Un
commerciante di diamanti, Omar Goldy, chiede a Burma, poco incline al
lavoro per la recente vincita milionaria condivisa con la sua assistente
Hélèn alla lotteria nazionale, di indagare su un cinese, proprietario
di un ristorante, e di suoi possibili contatti e collegamenti con alcuni
russi, anzi, alcune donne russe non meglio identificate.
Nonostante
la mancanza di impellente necessità di denaro il cospicuo anticipo
convince Burma ad accettare l'incarico sebbene risulti fumoso ed
incerto.
Ne segue un tourbillon di ricerche e scoperte che coinvolge
altri commercianti di diamanti ed ovviamente diamanti veri e propri, una
boutique di lingerie, profughi russi "bianchi", scheletri, scomparse
più o meno misteriose e cadaveri nascosti.
La trama scorre veloce ed
in modo assai gradevole. Lo sviluppo noir è interessante ma non
pressante né, tanto meno, opprimente inframmezzato da divagazioni
leggere e divertenti.
Un poliziesco dunque leggero che non tocca mai
le tradizionali vette di angoscia e suspance del genere ma che non perde
mai il filo narrativo dell'indagine, quasi privo di colpi di scena ma
pieno di sorprese, strutturato in modo semplice ma ricco di piacevoli
divagazioni.
Con i romanzi di Simenon il nostro autore certamente
condivide l'atmosfera e l'ambientazione profondamente francese
(magnificamente parigina quella di Malet), una grande capacità di
scrittura e descrizione (anche di dettagli minori) e la costruzione di
una trama noir ben strutturata.
Malet però risulta essere più leggero
e frizzante e la sua Parigi più divertente. Lo stesso personaggio
principale, il detective Nestor Burma, così come la sua
assistente/segretaria Hélèn sono ironici e, soprattutto, profondamente
autoironici.
Un bel libro. Piacevole e rilassante.
Pubblicata su Ciao.it: 12/11/17
Pubblicata su Libri e Libretti: 02/12/17
Pubblicata su Libri e Libretti: 02/12/17